Salerno, programmazione completa della stagione lirica e di balletto 2025 al Verdi
Un nuovo anno, una nuova stagione, una nuova avventura e la stessa grande passione di sempre! Così il 2025 spalanca le porte della musica d’autore e del Belcanto al pubblico del Lirico salernitano. Si riparte con la nostra programmazione artistica che sigilla sodalizi collaudati e nuove e fattive collaborazioni.
Per la stagione 2025 il teatro di Tradizione “Giuseppe Verdi” di Salerno presenta un cartellone di Opera e di Balletto che ha incrementato ulteriormente la propria attività produttiva, aumentando il numero dei titoli delle rappresentazioni operistiche, inserendo in cartellone un prestigioso appuntamento con la danza d’autore, continuando il fruttuoso percorso con il Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno, e iniziando un importante scambio culturale internazionale con il Teatro Nazionale di Sofia.
Anche quest’anno sarà dato ampio spazio ai giovani, abbiamo, infatti, inserito ben 18 spettacoli nel cartellone Educational perché crediamo fortemente che il teatro possa essere un potente strumento di espressione e connessione.
Per la stagione 2025, così come accaduto per la stagione precedente, il cartellone degli appuntamenti avrà una peculiarità che ne costituirà la cifra distintiva: avrà, infatti, due anime. Ovvero nello stesso cartellone ci sarà una doppia programmazione, sarà infatti innestata all’interno del cartellone d’opera e di balletto un’ulteriore stagione: “Musica d’artista”. Musica d’artista, che si terrà nei mesi di novembre e dicembre, una rassegna di grandi eventi, con un importante e ambizioso programma multidisciplinare che racchiude al suo interno tutte le forme dell’arte musicale: si spazierà dai grandi concerti al balletto d’autore fino ai musical internazionali. Un progetto quello di “musica d’artista” che si fonde e si coniuga con Luci d’artista, evento clou del Natale salernitano capace di essere attrattiva per migliaia di turisti. Il Teatro si pone l’obiettivo di fare da volano culturale e di veicolare il valore universale della musica con una rassegna creata ad hoc che avrà il compito di incrementare ulteriormente il turismo regionale e che sia in grado di diffondere la passione per la musica.
Preparatevi a vivere un’esperienza artistica straordinaria, dove ogni appuntamento sarà un’opportunità per lasciarvi trasportare dalla magia della musica e della danza. In un’epoca in cui la digitalizzazione e le nuove forme di intrattenimento possono facilmente distogliere l’attenzione del pubblico, il teatro d’opera rimane un’esperienza unica e irripetibile. La magia di assistere a una performance dal vivo, l’emozione di condividere un momento con altri spettatori e la bellezza della musica e della danza creano un’atmosfera che non può essere replicata.
Si comincia ad aprile, 11/13, con un titolo poderoso, che calcherà per la priva volta le tavole del Massimo, Die Walküre (La Valchiria) Dramma musicale in tre atti, con libretto e musica di R. Wagner, costituente la seconda opera (prima giornata) della tetralogia Der Ring des Nibelungen. Il dramma narra l’amore incestuoso tra i due figli di Wotan, Siegmund e Sieglinde, dal quale nascerà Sigfrido. La gelosia di Fricka, moglie di Wotan, determina l’uccisione di Siegmund da parte di Hunding, marito di Sieglinde, ma questa e il nascituro sono salvati, contro l’ordine dello stesso Wotan, dalla valchiria Brunilde. Per punizione, Brunilde viene sprofondata nel sonno su un’alta roccia, circondata di fiamme; dal sonno la potrà ridestare soltanto un eroe che riesca ad arrivare sino a lei; e sarà, questo, Sigfrido. Un grande allestimento in collaborazione con l’Opera Nazionale di Sofia. La regia sarà a firma di Plamen Kartaloff, la direzione d’orchestra sarà affidata a Evan-Alexis Christ. In scena un sact internazionale: Wotan – Ólafur Sigurdarson; Fricka – Mariana Zvetkova, Siegmund – Martin Iliev, Hunding – Bjarni Thor Kristinsson, Brunnhilde – Gergana Rusekova, Siglinde – Tsvetana Bandalovska. E ancora in scena: Stanislava Momekova, Silvia Teneva, Lyubov Metodieva, Ina Petrova, Elena Mehandzhiyska, Tsveta Sarambelieva, Andreeva Vesela Yaneva
Ancora ad aprile, 25 e 27, andrà in scena Norma. Capolavoro di Bellini, Norma, è anche una delle prime opere che introducevano nel panorama italiano quei temi prettamente romantici che avrebbero di lì a poco invaso la scena teatrale, pur nella cornice conservatrice di un libretto di ambientazione romana che si poneva sulla scia di uno stile postgluckiano penetrato nel campo della tragédie lyrique. Dirigerà Micheal Balke, direttore acclamato nei maggiori teatri internazionali. Firmerà la regia Sarah Schinasi che con il suo estro creativo darà una lettura fascinosa ed imperdibile del capolavoro di Bellini.
In scena cast di prim’ordine: Gilda Fiume soprano che ha un timbro morbido, pieno e importante ed una tecnica precisa che mantiene colore e corposità di suono anche nella zona acuta; Vincenzo Costanzo uno fra i tenori più interessanti della sua generazione ha collezionato molti successi; Vasilisa Berzhanskaya mezzosoprano con la voce intensa e vellutata.
A maggio, il 16 e il 18, andrà in scena il balletto Don Chisciotte si basa sul famoso romanzo di Miguel de Cervantes dal titolo El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha. Anche se esistono molti adattamenti del lavoro, la versione più celebre e acclamata è quella del coreografo Marius Petipa sulla musica di Aloisius Ludwig Minkus, rappresentato per la prima volta il 14 dicembre 1869 dal Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca.
Prima della pausa estiva, il 29 maggio e il primo giugno, in scena andrà Rigoletto, prima opera della cosiddetta trilogia popolare cui appartengono anche Trovatore e Traviata, Verdi poté realizzare quella “fusione dei generi” che tanto ammirava nei drammi shakespeariani, offrendogli la possibilità di mescolare “comico e terribile” come nella migliore drammaturgia dell’autore inglese. Il soggetto gli veniva dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse dato a Parigi nel 1832, avente per protagonista il gobbo Tribolet, che, non senza scandalo, aveva portato sulle scene, secondo le tendenze più avanguardistiche dell’estetica romantica, il deforme, il grottesco e il triviale misti al sublime. Dirigerà l’Orchestra Daniel Oren, la regia sarà affidata al garbo e all’eleganza narrativa di Giandomenico Vaccari. In scena nel ruolo del titolo Roman Burdenko, uno dei giovani baritoni più interessanti del momento, Gilda sarà interpretata da Jessica Pratt soprano australiano dalla voce incantevole e passionale che ha conquistato platee interazionali.
Ad ottobre, 24/26, il sipario del Lirico si spalancherà su Carmen e porterà in scena i colori, i profumi e le passioni che si consumano al sole della Spagna in un groviglio di passioni estreme. (Musicalmente Bizet realizzò l’opera in controtendenza sia rispetto al wagnerismo che all’opéra lirique, non preoccupandosi di scandagliare l’animo dei personaggi ma presentandoceli, oggettivamente attraverso la gestualità e il movimento scenico, in ciò anticipando il verismo, con un linguaggio musicale moderno e intriso di sensualità, celebri le scene dell’habanera o della seguidilla. Il colore esotico della musica, non costruito in senso filologico, è funzionale all’opera, quale accesa espressione di passione, istinto, eros di una Spagna che fa tutt’uno con l’essenza della vicenda rappresentata. La regia raffinata ed elegante sarà di Plamen Katrtaloff profondo conoscitore della macchina teatrale, che si “unirà” alla bacchetta di Daniel Oren che dal podio condurrà l’Orchestra sinfonica salernitana sulle note dell’opera di Bizet. In scena si alterneranno le voci intense e brillanti di: Elmina Hasan, soprano azero molto espressiva e soave, Stefan Pop, giovane tenore dotato di una timbrica che riesce a creare delle sensazioni dai richiami passati dal notevole fascino, Claudio Sgura dall’ottimo fraseggio e dalla presenza scenica imponente.
A dicembre si rinnoverà l’impegno del Massimo nei confronti dei giovani talenti: proseguirà, infatti, il fruttuoso percorso intrapreso, da anni, dal Lirico insieme al Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno e che permetterà ai giovani studenti di misurarsi con un allestimento operistico. L’allestimento avrà una doppia collocazione sia di mattina (rientrerà negli spettacoli destinati alle scuole 2/3/4 dicembre) che di sera (6/8 dicembre negli spettacoli in abbonamento).
In scena ci sarà Il cappello di paglia di Firenze inonderanno la sala del Teatro Verdi. Il cappello di paglia di Firenze è un’opera lirica di Nino Rota, su libretto proprio e della madre Ernesta Rinaldi. L’opera, scritta nel 1945, andò in scena solo nel 1955. L’opera è basata sulla farsa Un chapeau de paille d’Italie scritta da Eugène Labiche e Marc-Michel nel 1851. La regia sarà affidata a Riccardo Canessa, regista elegante e sensibile renderà ancora più affascinante il capolavoro. A Sebastian Weigle, direttore noto in tutto il modo, il compito di dirigere la compagine conservatoriale. Sul palcoscenico del Verdi si alterneranno le più belle voci del panorama internazionale, infatti, in scena ci sarà un cast stellare da Sonia Ganassi a Pierluigi D’Aloia da Carlo Lepore a Maria Sardaryan fino a Nicola Ulivieri.
La stagione operistica si congederà a dicembre (26/27/28) con il capolavoro verdiano, Nabucco.
È l’opera con cui Verdi entra nella storia, riscuotendo fin dalla prima rappresentazione un successo enorme, con il suo potente affresco musicale in cui due popoli contrapposti, l’uno dominatore (quello degli Assiri), l’altro oppresso (quello degli Ebrei), rievocano al popolo italiano drammatiche circostanze della sua storia risorgimentale. In pochi anni fu data non solo in tutti i teatri italiani, ma in Europa e all’estero. La sensibilità narrativa di Plamen Kartaloff curerà la regia dell’allestimento.
Dal podio Daniel Oren dirigerà l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” di Salerno. In scena alcune delle migliori voci del panorama internazionale: Amartuvshin
Enkhbat, baritono dal canto tornito ed impeccabile, Galeano Salas, tenore messicano che possiede uno strumento vocale caldo e accattivante, Evgeny Stravinsky basso dalla voce caldo e intensa; ed infine una strepitosa e magnifica Ekaterina Semenchuck riconosciuta per essere uno dei soprani più importanti al mondo